Coco1

Che per me la musica fosse importante, i miei genitori lo capirono il giorno in cui mi
trovarono nel nostro negozio, quindicenne, con in mano una prezzatrice a mo’ di microfono, mentre cantavo a squarciagola “sactisfaction” degli Stones..
A sedici anni misi in piedi la prima “band”: un microfono di un vecchio giradischi anni ’60, un ampli valvolare Davoli acquistato da un orchestrale di liscio assieme ad una chitarra “07” Made in Italy, (ottima imitazione di una Gibson) un basso ed una tastiera a mobile, amplificata, farfisa credo. Erano iniziati i mitici anni ’80: soldi zero, esperienze zero, donne pure, ma tanti brufoli. Non riuscimmo a suonare x intero neanche una canzone, ma scolammo casse e casse di birra.. con condimenti vari.
Ma la vera folgorazione venne solo dopo il servizio militare.
Mi misi seriamente a studiare pianoforte, prima due anni di classica poi altrettanti di
musica moderna e jazz, con il maestro e poi amico Roberto Soggetti.
Nel frattempo mi dilettavo a fare la voce in una rock band, gli ERRATA CORRIGE, nome latino che presi dai quotidiani e che i più pronunciavano all’inglese, senza la E finale.
Ci furono poi anni variopinti; abbandonata la vena canora per incapacità evidente, cercai di mettere a frutto gli insegnamenti pianistici in formazioni di jazz “scolastico” e nel
frattempo mi impegnai in varie attività commerciali, che pian piano mi fecero allontanare
dalla musica. Solo quando aprii la birreria Sing Sing non disdegnai di produrmi in jam session
e serate nel locale stesso. Provavamo nel magazzino del bar, tra fusti di birra e casse di
vino, la band si chiamava AMALGAMA, ed era fine anni ’90.
Feci pure una breve parentesi con i C.A.P. CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO, rock band che
proponeva interessanti pezzi originali.
Ad inizio millennio, in piena crisi artistica, arrivai al punto di scambiare la tastiera (un
ottimo piano Roland portatile) con un computer.. che dopo poco era già vecchio. Fortuna che
il piano verticale in legno, acquistato molti anni prima, era troppo pesante e svalutato per
poterlo vendere. Così, per cinque anni, abbandonai completamente la musica.
La rinascita venne quasi per caso, tramite una reggae band fantastica, i CIAKABA; provavamo
la sera in un garage vicino casa mia, così mi facevo accompagnare da mia figlia di
tre/quattro anni, che amava addormentarsi sdraiata nella fodera del basso elettrico, quelle
col pelo nero e folto all’interno della custodia.
Vennero poi vari altri gruppi: ho fatto del buon rock’n’roll con i TRASH KHAN, dalle cui
ceneri nacquero gli HANG LOOSE, tutt’ora on the road. Ho suonato easy jazz con i VINTAGE,
prima trio poi band (diventando VINTAGE PLUS), infine con gli ONIONSWING, con questi ultimi
accompagnavamo anche le RAGAZZE DELLO SWING, trio canoro di swing anni ’50/60. Mi diverte
pensare che buona parte degli stravaganti nomi delle band sono frutto della mia mente..
preoccupante.. Conobbi così, nel corso di quasi trent’anni, tutti i musici con cui abbiamo
costruito questo nuovo progetto.. E le basi artistiche su cui poggia sono proprio la lunga
esperienza mia e degli altri.
Sarà l’ultimo capitolo? Ne dubito..
Il resto alla prossima puntata!
That’s all folks!